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Giù la corona Il re Coronastro

Giù la corona Il re Coronastro

15 Maggio 2020

Miei amati bambini, finalmente fra poco potremo incontrarci nella Messa delle 10,30, ma prima voglio regalarvi questa favola che ho trovato per voi!”

C’era un volta il bel paese chiamato Italia, con i suoi mari caldi, con le sue belle montagne, con le sue stupende città come Roma, Napoli, Milano Bergamo, Vigevano… E poi nella bella Italia si mangiava troppo bene…..

Ma… un brutto giorno gli abitanti della bella Italia furono assaliti da piccoli mostriciattoli, capeggiati dal loro potente re chiamato virus Coronastrus, e tenevano in ostaggio gli adulti e gli anziani che per una strana stregoneria
erano costretti a rimanere in casa. Se qualcuno usciva, il re Coronastro con i suoi mostriciattoli, lo assaliva e lo costringeva al ricovero in ospedale.
Il mistero di questa faccenda è che non si riusciva a capire chi veramente era colpito dal re Coronastro. L’unica cosa che si sapeva era che non bisognava incontrarsi, né stringersi la mano e tanto meno abbracciarsi e baciarsi, perché
ad ogni contatto i mostriciattoli si moltiplicavano a dismisura.
La fortuna volle che questi mostriciattoli, raramente colpivano i bambini. E sarà proprio grazie ai bambini che il Bel Paese sarà liberato.
Certo era un’impresa difficile sconfiggere il re Coronastro. Già… come fare?!?

Per prima cosa, i bambini con il passa-parola costruirono attraverso i balconi tanti nastri colorati di arcobaleno dal Sud al Nord d’Italia. E così il nostro paese fu unito da un grande arcobaleno.
Per comunicare tra loro, i bambini inventarono una lavagna magica chiamata Zoom. Decisero poi che, a capo della spedizione nominata “giù la corona”, un bambino chiamato Cristian e con lui, la sua amica Anita.
Quando volevano comunicare tra loro, tutti i bambini suonavano l’inno d’Italia e scuotevano i nastri arcobaleno e si parlavano attraverso la lavagna Zoom.
Nelle famiglie furono creati dei piccoli consiglieri che avevano il compito di controllare e riferire. Cristian e Anita, verso le ore 18 ascoltavano attraverso Zoom ciò che capitava in ogni città.I bambini avevano il difficile compito di tenere in casa il papà, la mamma, i nonni… come fare?!? Sappiamo che gli adulti vorrebbero uscire andando contro alle regole.
Allora, tutte le sere, mentre i genitori dormivano, i bambini riempivano i loro vestiti di oggetti pesanti; così appesantiti, non potevano più muoversi. Per i più ribelli, si decise di spalmare di colla vinavil le sedie; e per gli irriducibili, legarli con fili di lenza della pesca. Oppure anche nascondere le chiavi della macchina o con le cerbottane bucare le gomme, portare le scarpe in soffitta, nascondere i cellulari, oppure far finta di ammalarsi, ecc…

I giorni passavano lenti…e alcuni adulti riuscivano a scappare….ma finivano poi all’ospedale.
Allora si decise di giocare l’ultima carta, la carta estrema. Così Cristian e Anita decisero di incontrare re Coronastro per capire perché aveva deciso di fare tanto male. Prima, però, invitarono tutti i bambini a scrivere su fogli bianchi
tanti messaggi di pace, trasformarli in aeroplanini e lanciarli dai propri balconi.
Poi Cristian e Anita, vestiti con tute, mascherine e guanti, si misero in cammino per incontrare il terribile re Coronastro. Lo trovarono in un deposito che stava facendo la conta di tutti gli stolti che riuscivano ad uscire
di casa.

Cristian e Anita giocarono di astuzia, dando per scontato che anche un virus come re Coronastro possiede un cuore, gli prospettarono la possibilità di diventare un capo buono, un re amato addirittura da tutti! Trasformarsi in anticorpo e non essere più un virus; e per convincerlo ancora di più, gli fecero leggere tutti i messaggi scritti dai bambini. Inoltre promisero al re Coronastro di convincere gli adulti a rispettare il pianeta terra, di stare tutti uniti, di
sentirsi tutti fratelli.

Le parole di Cristian e Anita toccarono il cuore di re Coronastro, che deposta la corona di virus, promise solennemente di trasformare se stesso e i suoi sudditi in anticorpi, (cioè medicine che guariscono), se i bambini fossero riusciti a cambiare gli adulti.

Ora arriva il momento cruciale. Cristian e Anita devono convincere i grandi a rispettare le promesse fatte. Questo è il modo migliore per dare l’esempio!
Decisero all’unanimità la settimana della responsabilità; così, ogni bambino praticò nella propria famiglia gentilezza, buona educazione, amore. Così, appena svegli, tutti i bambini, riassettavano le loro camere, dedicavano poco tempo al telefonino e ai video-giochi, non lasciavano cartacce per terra e aiutavano papà e mamma nei loro lavori quotidiani. Non mancarono mai le azioni gentili, le parole affettuose e accettavano di buon grado tutte le regole. Tutto questo sostenuto dalla preghiera, perché i bambini si erano ripromessi di pregare mattino e sera, perché Gesù e la Madonnina dessero a loro la forza di portare a termine la loro missione.
Dopo una settimana, i grandi rimasero stupiti del clima che i bambini avevano creato e a loro volta, li imitarono.

Tutto questo non sfuggì a re Coronastro che, memore della solenne promessa fatta, trasformò subito se stesso e i suoi sudditi in medicina che guariva subito tutti gli ammalati, sollevando così un intero paese chiamato Italia, che riuscì a dimostrare a tutto il mondo che l’unione con l’amore fa la forza!

Così lo scampato pericolo portò di nuovo la gioia nei cuori e interi paesi scesero nelle strade e tutte le famiglie: padri, madri, figli e nonni si riabbracciarono e capirono che l’egoismo non paga, mentre il calore dell’amore vale molto di più di qualsiasi cosa!!!

E così vissero tutti felici e contenti!!!!

P. John


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